CIRCOLO CONFAVI-ACR DI VALMONTONE, PRONTO IL PROGRAMMA DELLE OFFERTE FORMATIVE PER GLI APPASSIONATI DELLA RURALITA', DELLA CACCIA PESCA E DELLA CULTURA RURALE. ISCREIVITI AD ACR!

martedì 23 dicembre 2014

AUGURI!! PER NATALE..PIU' CULTURA RURALE!

Visto che la recente proposta di alcuni animalisti, di eliminare le pecorelle dal presepio e' stata giustamente condannata e derisa da tutti, ancor prima che potessero avanzare anche quella di convertire alla trazione elettrica la slitta di Babbo Natale per non sfruttare le renne, ho pensato, in occasione degli auguri di Natale, di proporVi alcune mie riflessioni.


Qualche tempo fa, ho partecipato a Milano ad un workshop sul mercato della pellicceria durante il quale ho sentito diverse posizioni che mi hanno fatto riflettere. Mentre uno dei relatori sosteneva che una comunicazione pubblicitaria che scolleghi l'immagine del prodotto "pelliccia" da quella dell'animale "fonte" puo' aiutare a superare eventuali barriere etiche instillate nei consumatori dalla propaganda animalista, un partecipante e' intervenuto facendo notare che avviene esattamente il contrario: nel momento in cui il consumatore non associa piu' il pelo all'animale perde una certezza e si apre uno scenario in cui una propaganda efficace puo' convincerlo che ne esistono di alternative. Anche se cio' e' falso (nella realta' non c'e' alternativa!), diventa possibile fargli credere che un prodotto della natura, com'e' appunto il pelo, non sia naturale solo perche' e' lavorato dall'uomo e che sia una "pelliccia", addirittura "ecologica", una fibra sintetica, un pezzo di plastica derivato dal petrolio. 

L'intervento e' stato premiato dagli applausi (anche il mio) in quella sede, ma e' premiato nella realta' di tutti i giorni dai numeri, visto che la domanda di pellicce continua a crescere, soprattutto in Paesi dove la gente ha ben chiaro che la pelliccia la fanno gli animali e non il petrolio… 

Cio' non toglie che la propaganda animalista degli ultimi trent'anni, che ha fatto e fa molta presa su media che guardano allo scoop (a volte tanto da costruirlo, visto il  tornaconto che porta), e su politici che hanno perso il contatto con la realta', ma sono in cerca di visibilita', di danni ne abbia comunque fatti e continui a farne, soprattutto ai comparti produttivi. E la colpa in parte e' anche nostra… 

Ho cominciato a pensare al mercato della carne: quando ero bambino c'erano le macellerie con l'insegna sovrastata da una testa di bovino e sulle pareti piastrellate quadri che mostravano gli animali sezionati, alcune esponevano addirittura foto della macellazione; alla tv l'attrice Ave Ninchi si mangiava il pollo, non "oggetti" informi dai nomi fantasiosi come panatine, croccantine, sofficini, bastoncini, ecc. Poi e' scomparso tutto: il politically correct ha ritenuto che le immagini della realta' potessero urtare la sensibilita' di qualcuno e le ha via via cancellate, indebolendo nelle persone la percezione che quanto finisce nel piatto un giorno camminava, fino a cancellarla… Guarda caso in questi anni si sono affermati in modo esponenziale cibi alternativi, vegetariani  e vagani… Sono davvero alternativi alla carne? No!, ma una propaganda efficace puo' farlo credere, tolta di mezzo la certezza che la carne venga da animali appositamente allevati ed uccisi e non dai dischi volanti. Mi fa sorridere pensare che trent'anni fa (o forse quaranta) la tv dava un cartone animato in cui i vegani erano gli extraterrestri cattivi che volevano invadere la Terra: era premonitore!...

Stessa cosa vale per il latte: chi non ha avuto la fortuna di potersi andare a prendere il latte direttamente nella stalla si fermava al cancello con i bottiglioni vuoti a ritirare quelli pieni e vedeva comunque con i suoi occhi che il latte era tirato dalle mammelle della vacca. Oggi dal tetrapak e' scomparsa addirittura l'immagine della vacca e ci sono consumatori che pensano che un latte parzialmente scremato o scremato, da cui cioe' sono stati tolti tutti o quasi i nutritivi, valga di piu' di uno intero, perche' reputa quest'ultimo "troppo grasso". Pochi giorni fa una signora mi ha detto che comprerebbe subito un latte a zero grassi; io le ho spiegato che sarebbe praticamente acqua con un po' di calcio e poco altro. Poi ho scoperto che la signora non sapeva che la vacca fa il latte solo se partorisce il vitello, per il quale il latte e' il primo alimento, che quindi deve essere sostanzioso; in compenso ricordava bene le pubblicita' sul "rischio colesterolo"… 

Ho ripensato al piumino, di cui ho gia' parlato in passato. Nelle nostre campagne le oche venivano avvolte con un panno caldo per far aprire meglio i pori della pelle prima di essere spiumate, senza anestesia, preanestesia e pure senza disinfettarle dopo, ma non si scandalizzava nessuno, perche' tutti sapevano/vedevano che l'oca il piumino lo rifaceva di nuovo, tutti sapevano/vedevano che il piumino tolto all'oca viva e' qualitativamente migliore di quello tolto all'oca morta, tutti capivano che se uccidi l'oca il piumino non lo fa piu'. Oggi molti non capiscono nemmeno che tante oche sono vive e lo saranno anche domani solo perche' noi utilizziamo il loro piumino e si indignano per le oche della Gabanelli e la Giannini spiumate in tv…

Ho pensato, in fine, ai cani e ai gatti, ai quali la societa' attuale ha progressivamente fatto perdere quasi totalmente le funzioni di utilita' per l'uomo, dicendo di volerli elevare a qualcosa in piu' di cio' che sono in realta', ma di fatto condannandoli: non c'era randagismo quando il cane serviva a far la guardia e il gatto a cacciare i topi!...

Per fortuna, pero', un po' di luce in fondo al tunnel comincia a vedersi: i ricercatori, ad esempio, che da sempre sono vittime di una propaganda animalista fatta di slogan, disinformazione e foto shoccanti (spesso false), contro la "vivisezione", hanno cominciato a fare informazione anche verso il grande pubblico, a mostrare le foto vere dei laboratori, le foto vere degli animali utilizzati nella sperimentazione ed anche quelle delle tante, tantissime persone alle quali il progresso medico, ad essa legato, ha migliorato, quando non addirittura salvato, la vita, e l'opinione di molti e' radicalmente cambiata.

E questo non vale solo per un settore come la salute, alla quale piu' o meno tutti siamo molto sensibili.

Per quanto riguarda l'abbigliamento, la Moncler, l'azienda che era stata messa alla gogna dal servizio tv sui piumini, e' intervenuta tempestivamente, riuscendo a smorzare subito l'indignazione montata ad arte contro di lei, dimostrando che aldila' delle fluttuazioni dei titoli in borsa la gente i capi in piuma li compra e li indossa volentieri, ma soprattutto che e' premiante, se si produce e si vende tali capi, scriverci sopra "vera piuma"!

Per il Food, la catena Roadhouse Grill, in cui il marketing si preoccupa molto di far associare al consumatore cio' che c'e' nel piatto con l'animale da cui esso deriva, e' una di quelle che sta meglio fronteggiando la crisi della ristorazione. In generale tutti i ristoranti con la cucina a vista sono quelli che vanno meglio…

Ed anche Mc Donald's, con i suoi hamburger e nugget, si e' accorta di aver riconquistato fette di mercato che aveva perso proprio pubblicizzando che nei suoi nugget c'e' davvero il pollo. Sono anche ricomparsi i quadri con gli animali sezionati nei punti vendita…

Probabilmente, quindi, gli animalisti mentono sapendo di mentire anche quando sostengono che "se i macelli avessero le pareti di vetro saremmo tutti vegetariani". Infatti, nel concreto hanno cercato e tutt'ora cercano in tutti i modi di ostacolare o far vietare alle persone, soprattutto ai bambini, qualsiasi interazione con gli animali (anche la semplice visione) che non sia da loro "filtrata" e "manipolata" in funzione della loro propaganda. Mentre bambini liberi, come i miei, nati e cresciuti in campagna, mangiano senza problemi il pollo o il coniglio con cui hanno giocato fino al giorno prima, anzi, lo mangiano piu' volentieri se hanno collaborato a catturarlo nella corte e a macellarlo. E non vi dico i pesci che pescano loro dal laghetto o gli uccelli abbattuti a caccia che sono andati loro a raccogliere: tormentano mia moglie fino a che non glieli cucina e poi si leccano i baffi…

Credo quindi che l'augurio migliore che possa fare a tutti per questo Natale, ma anche per i prossimi, sia di riuscire a rispolverare e rivalorizzare le nostre radici, la nostra Cultura Rurale. Ne va della nostra Salute, del nostro portafoglio, della nostra Liberta'.

Buone Feste!

Massimiliano Filippi
Segretario Generale FederFauna

mercoledì 27 agosto 2014

SARDEGNA - Nuovo bando per l'accesso al microcredito
25 Agosto 2014
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Prosegue l'iniziativa dell'Assessorato regionale del Lavoro rivolta a finanziare con il microcredito coloro che vogliono avviare una nuova iniziativa imprenditoriale in Sardegna o realizzare un nuovo investimento nell'ambito di iniziative esistenti e si trovano in condizioni di difficoltà di accesso ai canali tradizionali del credito.
Il Fondo microcredito FSE prevede la concessione di un mutuo fino a 25.000 euro a tasso zero, rimborsabile in 60 mesi. L'intervento, gestito dalla Sfirs SpA, non comporta la richiesta di garanzie, fatta eccezione per le società a responsabilità limitata e le cooperative a responsabilità limitata.
Possono richiedere l’agevolazione:
- soggetti a rischio di esclusione sociale (lavoratori con età superiore ai 50 anni, giovani disoccupati o inoccupati, cassa integrati);
- soggetti che non usufruiscono di sovvenzioni pubbliche o indennità di disoccupazione e/o mobilità e si trovano in condizioni di disoccupazione o inoccupazione;
- donne;
- soggetti svantaggiati (es. soggetti diversamente abili, migranti, ex detenuti, ex tossicodipendenti…);
- famiglie monoparentali;
-  coloro che non possiedono un diploma di scuola media superiore o professionale;
- nuovi imprenditori (inclusi i titolari di impresa da non più di 36 mesi).
- Per le società, i requisiti soggettivi devono essere posseduti da uno o più soci che nel complesso detengono il 51% delle quote sociali e uno o più di questi stessi soci devono essere amministratori della Società.
Le proposte possono essere presentate, inoltre, da:
- microimprese costituende o già costituite - con forma giuridica di ditta individuale, società di persone, società a responsabilità limitata;
- cooperative (di tipo A e B) in fase di costituzione o già costituite;
- piccole imprese da costituire;
- organismi no profit e operatori del privato sociale con posizioni nuove o non consolidate sul mercato che operano nei settore dei servizi sociali alla persona.
Sono considerate prioritarie le proposte che rientrano nelle seguenti categorie di attività: turismo, servizi sociali alla persona, tutela dell'ambiente, ICT, risparmio energetico ed energie rinnovabili, servizi culturali e ricreativi, servizi alle imprese, manifatturiero, commercio di prossimità, artigianato.
Le domande di accesso al Fondo potranno essere presentate telematicamente dal prossimo 15 settembre  2014
Fonte: S.B. Europe Consulting Srl convenzionato con Federfauna


Fonte (S.B. Europe Consulting Srl)
Autore: S.B. Europe Consulting Srl

giovedì 31 luglio 2014

Colleferro – Nord Ciociaria, morte oltre cento pecore e capre. Preoccupa il virus Lingua Blu


pecora

L’allarme è stato lanciato dal Presidente regionale della CIA Ettore Togneri qualche giorno fa. Nell’ampia zona che va dalla Ciociaria al sud della provincia di Roma da alcune settimane si stanno segnalando molti (oltre cento) casi

della malattia Lingua Blu tra pecore, ovini e caprini. La lingua blu è una malattia virale infettiva che colpisce le pecore, le capre, il bestiame e i ruminanti selvatici, con elevati tassi di mortalità nei capi ovini. I segni clinici includono intensa infiammazione dapprima in regione cerebrale, associata a febbre alta, edema facciale e linguale e ulcere emorragiche delle mucose. Nei casi più gravi, la lingua può assumere un aspetto cianotico, cui si deve il nome di questo virus. L’estensione ad altre parti del corpo causa gravi lesioni muscolari, con un tasso di mortalità fino al 15%.
Con il rapido diffondersi di questa malattia molte aziende del settore potrebbero entrare in crisi soprattutto nella zona che comprende i comuni di Ferentino, Anagni, Fiuggi, Paliano, Piglio, Colleferro e Subiaco.
«E’ urgente – dice Togneri al corriere della Sera – fare luce su una situazione che sta arrecando gravi danni agli allevatori, senza che ci sia alcuna certezza sulla possibilità di risarcimento per le tante aziende danneggiate. Abbiamo chiesto un incontro con il Prefetto e con le autorità competenti. La tempestività è d’obbligo per evitare al settore zootecnico, già duramente colpito dalla crisi dei consumi e dal crollo dei prezzi, un ulteriore e duro colpo che per moltissime aziende del settore rischia di rivelarsi fatale. Crediamo, oggi più che mai che vi sia bisogno di risposte urgenti, serie e ferme ,per restituire certezze e dignità ad un settore ormai in ginocchio».

lunedì 28 luglio 2014

REGIONE LAZIO: APRE LA PRIMA CASA DELL’AGRICOLTURA

casa_agricolaUn vero e proprio punto riferimento per cittadini, associazioni e operatori di settore. Potranno ricevere assistenza, informazioni, servizi diagnostici e di laboratorio e risposte concrete ai loro bisogni
Una struttura per cittadini, associazioni e operatori di settore. Potranno ricevere assistenza, informazioni, servizi diagnostici e di laboratorio e risposte concrete ai loro bisogni dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13. Grazie a queste strutture, tra le altre cose, la Regione unifica servizi e sportelli e semplifica le pratiche.

Un punto di riferimento per il settore.  Attraverso le Case dell’Agricoltura, la Regione intende realizzare diversi obiettivi: favorire l'innovazione, sostenere le nuove imprese, promuovere e valorizzare i prodotti tipici e tradizionali, le Denominazioni di Origine Protetta e i prodotti a Indicazione Geografica Protetta.

Presto disponibili anche altri servizi. La Case dell’Agricoltura offriranno anche attività di tutoraggio e assistenza per la prossima programmazione europea e per le start up giovanili. E poi serviranno anche per accedere più facilmente a tutti i servizi di Arsial, l’agenzia regionale per lo sviluppo e l' innovazione dell' agricoltura del Lazio.

Case dell'agricoltura su tutto il territorio. La Regione ne apre una per provincia. A Roma, invece, aprirà la Città dell'agricoltura. Saranno costruite tutte seguendo le  specificità e le caratteristiche dei diversi territori.

È un altro impegno che abbiamo mantenuto, un segno del fatto che il Lazio sta tornando tra le persone, tra i cittadini. Non ci fermiamo qui, continueremo a lavorare per sburocratizzare e accorciare le distanze tra il cittadino imprenditore e le opportunità che la Regione e l'Europa offrono al mondo agricolo. In questo territorio ci sono grandi aziende che competono a livello europeo, vogliamo  metterle in rete per far partire una nuova idea di agroalimentare.

Ecco tutti i servizi che offre:

  • Progetti di educazione alimentare
  • Visite didattiche
  • Divulgazione e informazioni sul Programma di Sviluppo Rurale, sul Fondo Europeo Affari Marittimi e Pesca, sulla normativa fitosanitaria, sul calendario venatorio, sul Decreto Campo libero
  • Informazioni sulla normativa relativa alle etichettature
  • Sportello QLBA “Qualità Latte Bovino Alimentare”
  • Corsi di formazione agli allevatori;
  • Corsi e rilascio dei tesserini fitosanitari;
  • Adempimenti aree sensibili ai nitrati, in collaborazione con il CRA
  • Tenuta dell'elenco dei vivai
  • Promozione e valorizzazione prodotti agroalimentari
  • Valorizzazione e supporto alla creazione di consorzi
  • Stage formativi per gli studenti degli Istituti agrari
  • Interazione con lo sportello per l’utente  della sezione di Latina dell’Istituto Zooprofilattico nelle attività di consulenza, assistenza, informazione alle  aziende zootecniche,  per la sanità e il benessere degli animali e al management aziendale
  • Servizio Diagnostico  e Servizio di Laboratorio con una  gamma completa di prestazioni analitiche per le ricerche sulle  malattie infettive e diffusive degli animali e delle zoonosi e per le ricerche microbiologiche e chimiche sui mangimi zootecnici e sugli alimenti di origine animale destinati all'alimentazione umana
  • Sopralluoghi negli allevamenti  come  attività di consulenza ed assistenza
  •  Una sala multimediale da 50 posti disponibile per le iniziative del territorio e delle associazioni professionali

 " È un'altra promessa mantenuta, un segno del fatto che il Lazio sta tornando tra le persone, tra i cittadini - lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: noi vogliamo sburocratizzare e accorciare le distanze tra il cittadino imprenditore e le opportunità che la Regione, e anche l'Europa, offrono al mondo agricolo”.


“Siamo molto orgogliosi di questa iniziativa - lo ha detto Sonia Ricci, assessore all’agricoltura, caccia e pesca, che ha aggiunto: riteniamo che l'agroalimentare sia un settore produttivo importante per il rilancio economico del Lazio. L'abbiamo pensata e ideata come un luogo aperto, di condivisione, uno spazio messo a disposizione di tutto il mondo che ruota nell'agroalimentare” – ha detto ancora Ricci.

venerdì 18 luglio 2014


Ufficio Stampa FederFauna ufficiostampa@federfauna.org tramite fastletter.it 

16 lug (3 giorni fa)
me
FederFauna - Ufficio Stampa
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Quote latte, Legramandi: multe vanno pagate, ma la colpa e' dei ''pifferai''.

Sono 15 giorni che si sente nuovamente parlare di quote latte e delle multe che ne comporta il mancato rispetto. Multe che, volenti o nolenti, dovremo pagare.

Nate da accordi tra i Paesi dell'UE negli anni '80 ed entrare in definitivo vigore nel 1988, con varie rettifiche nel corso degli anni, le quote latte rappresentano un limite alla produzione di latte da parte delle singole aziende.

Ai tempi, la politica italiana, dal mio punto di vista non competente in materia, ha preferito sacrificare l'agricoltura per favorire l'industria, e ne vediamo oggi i risultati. Ma fin da quando il regime delle quote e' entrato in vigore se ne sono viste di tutti i colori.

In Italia ha portato, ad esempio, alla formazione di cooperative che gestivano e gestiscono il latte delle aziende che ne producevano piu' della quota assegnata, commercializzandolo. Dal mio punto di vista ha quindi fatto il gioco di tanti speculatori e soprattutto quello degli industriali del latte, che vista la tanta offerta, hanno fatto in modo di tenere basso il prezzo del latte con subdole accortezze contrattuali.

Voglio ricordare, inoltre, che questo regime ha favorito l'immissione sul mercato di enormi quantita' di latte "in nero", uccidendo del tutto il mercato.

Ma entriamo nel merito del pagamento delle multe: argomento attuale...

Non c'e' da meravigliarsi che ora si debba pagarle! Si sapeva che l'Europa ne voleva il pagamento: era stata chiara.

Alcune forze politiche hanno unicamente illuso gli allevatori che non fossero dovute, cercando di coprire tutto per poter perseguire nei propri scopi, inducendo gli allevatori a non preoccuparsi, anzi, ad aumentare la produzione, non tenendo conto di quegli allevatori, che invece d'investire in strutture, hanno investito in quote indebitandosi per poter lavorare.

Mi dispiace per diversi miei colleghi, ma e' giusto, dal mio punto di vista, che le multe vadano pagate.

E non c'e' per questo da prendersela con l'Europa, ma con quei pifferai che hanno strumentalizzato la situazione per il proprio interesse, con quei governanti italiani, che se davvero volevano tutelare il "fatto in Italia", dovevano imporre le quote ai caseifici, non agli agricoltori: le vacche non sono rubinetti!

Purtroppo cio' non e' avvenuto e, alla fine, qual e' il risultato? Che, con l'aumento dei costi, con le multe da pagare, con il prezzo del latte bassissimo, molte aziende smetteranno di allevare, con ripercussioni economiche e sociali su tutto il sistema Italia...

Damiano Legramandi, Segretario FederFauna Misano, allevatore di vacche da latte



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FederFauna
Confederazione Sindacale degli Allevatori, Commercianti e Detentori di Animali
Via Altabella, 11 - 40125 Bologna
Tel. 051.6569625 - 329.4340511 - Fax 051/2759026
www.federfauna.org


Ufficio Stampa FederFauna ufficiostampa@federfauna.org tramite fastletter.it 

16 lug (3 giorni fa)
me
FederFauna - Ufficio Stampa
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Quote latte, Legramandi: multe vanno pagate, ma la colpa e' dei ''pifferai''.

Sono 15 giorni che si sente nuovamente parlare di quote latte e delle multe che ne comporta il mancato rispetto. Multe che, volenti o nolenti, dovremo pagare.

Nate da accordi tra i Paesi dell'UE negli anni '80 ed entrare in definitivo vigore nel 1988, con varie rettifiche nel corso degli anni, le quote latte rappresentano un limite alla produzione di latte da parte delle singole aziende.

Ai tempi, la politica italiana, dal mio punto di vista non competente in materia, ha preferito sacrificare l'agricoltura per favorire l'industria, e ne vediamo oggi i risultati. Ma fin da quando il regime delle quote e' entrato in vigore se ne sono viste di tutti i colori.

In Italia ha portato, ad esempio, alla formazione di cooperative che gestivano e gestiscono il latte delle aziende che ne producevano piu' della quota assegnata, commercializzandolo. Dal mio punto di vista ha quindi fatto il gioco di tanti speculatori e soprattutto quello degli industriali del latte, che vista la tanta offerta, hanno fatto in modo di tenere basso il prezzo del latte con subdole accortezze contrattuali.

Voglio ricordare, inoltre, che questo regime ha favorito l'immissione sul mercato di enormi quantita' di latte "in nero", uccidendo del tutto il mercato.

Ma entriamo nel merito del pagamento delle multe: argomento attuale...

Non c'e' da meravigliarsi che ora si debba pagarle! Si sapeva che l'Europa ne voleva il pagamento: era stata chiara.

Alcune forze politiche hanno unicamente illuso gli allevatori che non fossero dovute, cercando di coprire tutto per poter perseguire nei propri scopi, inducendo gli allevatori a non preoccuparsi, anzi, ad aumentare la produzione, non tenendo conto di quegli allevatori, che invece d'investire in strutture, hanno investito in quote indebitandosi per poter lavorare.

Mi dispiace per diversi miei colleghi, ma e' giusto, dal mio punto di vista, che le multe vadano pagate.

E non c'e' per questo da prendersela con l'Europa, ma con quei pifferai che hanno strumentalizzato la situazione per il proprio interesse, con quei governanti italiani, che se davvero volevano tutelare il "fatto in Italia", dovevano imporre le quote ai caseifici, non agli agricoltori: le vacche non sono rubinetti!

Purtroppo cio' non e' avvenuto e, alla fine, qual e' il risultato? Che, con l'aumento dei costi, con le multe da pagare, con il prezzo del latte bassissimo, molte aziende smetteranno di allevare, con ripercussioni economiche e sociali su tutto il sistema Italia...

Damiano Legramandi, Segretario FederFauna Misano, allevatore di vacche da latte



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Via Altabella, 11 - 40125 Bologna
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mercoledì 16 luglio 2014

Il Delegato FederFauna Artena alla giornata UNITALSI a Montelanico (RM)

Domenica 6-Luglio-2014 si è svolta come oramai consuetudine giornata di amicizia e dello stare insieme con l'Unitalsi Velletri-Segni a Montelanico ( RM).
Sin  dalla mattina vista la bellissima giornata si vedevano arrivare genitori e figli per prendere posto nella pineta dove già erano stati sistemati  tavoli e sedie  dai volontari dell'Unitalsi.
Il divertimento iniziava da subito con giochi, musica  balli e canti.
Alle 10:30 è il Presidente Vito Capozi a prendere la parola per salutare tutti i convenuti ed insieme a Don Marco hanno partecipato al giro della pineta dando a tutti una stretta di mano e l'augurio per ritrovarsi al prossimo appuntamento del 2015.
Il pranzo, a base di pietanze e prodotti tipici locali, ha poi contribuito al clima di gioia e spensieratezza di tutti i presenti.
Il Delegato FederFauna, Aldo Mariani, ha ringraziato i partecipanti per la splendida organizzazione dell'evento, soprattutto per quanto riguarda la partecipazione massiccia di bambini. 
La giornata UNITALSI è stata anche una grande occasione per incontrare nuovamente la Sig.ra Fiorella Ciccotti, che per 20 anni ha diretto e gestito con tutta la passione sacrificio l'associazione down "Crescendo Insieme".
Aldo Mariani, appassionato colombofilo, nel suo intervento ha voluto ricordare come " accompagnare la crescita dei nostri bambini con la presenza di un animale rappresenta un valorer aggiunto all'educazione" - aggiungendo che "un animale, possa educare alla "diversità", dimostrando al bambino che non esistiamo soltanto noi umani, ma che anche altri esseri viventi meritano rispetto e che sono in grado di offrirci molto dal punto di vista affettivo".
Un caro saluto agli amici UNITALSI da FederFauna...al prossimo evento!!!
 



venerdì 27 giugno 2014

Valmontone (RM): “adotta un cane e non paghi la TARI”

Adotta un cane e non paghi la TARI, è questa la proposta , che il gruppo consigliare di opposizione “Per Valmontone”, presenterà nel prossimo Consiglio Comunale, (27 giugno 2014), finalizzata ad invogliare i cittadini e le associazioni all’adozione dei cani randagi rinvenuti nella città di Valmontone.
Il Regolamento “Adotta un cane” prevede, per chi decidesse di adottare un cane custodito nella struttura convenzionata con l’ente e proveniente dallo stesso Comune, di ricevere l’esenzione totale della tassa sui rifiuti (TARI) fissata fino ad un limite massimo di 500,00 euro. Considerando che il Comune spende oltre 60.000,00 euro l’anno per mantenere i cani presso il canile convenzionato, questa iniziativa porterebbe dei vantaggi non solo a coloro che adottano un cane, ma anche alle “casse” comunali ed ovviamente, non per ultimo, al fortunato quattro zampe. Naturalmente tutto questo a condizione che il cane adottato sia tenuto in buone condizioni igienico-sanitarie ed affettive, pena l’immediata revoca del contributo ricevuto e l’applicazione di tutte le sanzioni previste per legge.
Il progetto prevede inoltre che il Comune provveda a divulgare i dati relativi alle caratteristiche dei cani adottabili, mediante pubblicazione delle foto sul sito istituzionale del Comune di Valmontone.
..per risolvere almeno in parte il problema del randagismo.


Fonte: lanotiziah24.com


giovedì 26 giugno 2014

Colombi urbani. Campagna di controllo anti guano e mangime antifecondativo

E’ partita la campagna di controllo dei colombi urbani di città, promossa dall’Amministrazione comunale di Santarcangelo in collaborazione con Anthea Rimini. Il guano rappresenta un rischio sanitario per l’uomo e per gli altri animali. Gli operatori di Anthea distribuiranno anche un mangime speciale antifecondativo.

piccione.jpg
santarcangelo | 25 giugno 2014 | 14:43 
La presenza numerosa di tali volatili, infatti, può costituire un problema per diversi motivi, innanzitutto per gli escrementi (guano) prodotti che imbrattano manufatti e pavimentazioni provocando anche danni irreversibili al patrimonio artistico e a tutti i manufatti più in generale. Il guano rappresenta inoltre anche un rischio sanitario per l’uomo e per gli altri animali in quanto vettore di microorganismi patogeni e parassiti. Pertanto, per ridurre la presenza dei piccioni in particolare nel centro storico di Santarcangelo – dove al momento il problema si presenta con maggiore insistenza - Anthea ha distribuito in questi giorni un depliant informativo presso tutte le abitazioni con le indicazioni da seguire. Si raccomanda innanzitutto di non alimentare i colombi perché tale comportamento ne rende più facile la permanenza in città e in più può provocare agli stessi problemi di salute. 
A sostegno della campagna informativa, fino al mese ottobre, gli operatori di Anthea distribuiranno anche un mangime speciale contenente antifecondativo. La distribuzione di tale prodotto, che avverrà in punti noti e segnalati con cartelli informativi nel territorio comunale, oltre a non avere alcun effetto nocivo sui colombi non presenta rischi per gli animali domestici, per l’ambiente e per l’uomo. 
Il Comune di Santarcangelo sta seguendo già da diverso tempo le linee guida di contenimento dei colombi urbani di città attraverso l’adozione di una specifica ordinanza (n. 60 del 2013) che prevede la pulizia e la posa obbligatoria di dissuasori nei siti a rischio da parte dei privati, vieta appunto la distribuzione di cibo e affida al cittadino il compito di segnalare eventuali comportamenti non consoni. Intanto l’Amministrazione ha applicato una serie di dissuasori sulla facciata della scuola elementare Pascucci, sull’Arco Ganganelli e sulla facciata principale del Palazzo Comunale.

Fonte: www.newsrimini.it 513369

martedì 10 giugno 2014

GRANDE SUCCESSO PER LA SECONDA EDIZIONE DEL "MAGGIOLINO PRENESTINO 2014"...e per i COLOMBOFILI CASTELLANI

Domenica 8 giugno si è svolta la Seconda Edizione del Maggiolino Prenestino 2014...e come era prevedibile, è stato un vero e proprio successo!! 
La collaborazione, oramai pienamente consolidata con Remo Conti ed i suoi numerosissimi amici del portale TUTTOMAGGIOLINO, ha dato riprova sulla bontà delle nostre iniziative ma soprattutto ha fatto riscoprire il valore delle cose semplici...intuitive...genuine! proprio come i prodotti in palio nella riffa gastronomica...
Tornando al Raduno, dopo l'immancabile colazione presso lo "Spritz Bar" i partecipanti si sono radunati per essere accolti calorosamente dalle Autorità locali che hanno voluto, come sempre, dare loro il benvenuto nel caratteristico borgo di Gallicano. Quest'anno, vista l'assenza per impegni da parte del Sindaco Accordino, l'amministrazione Comunale era rappresentata dall'Ass.re alla Cultura, avv. Fabiola Salvati, oltre alla consigliera Letizia Guadagnoli e numerose altre autorità civili e militari.
L'Ass.re Salvati, riconoscendo il valore sociale e culturale dell'iniziativa, ha voluto omaggiare il rappresentate del portale "Tuttomaggiolino" con una targa ricordo del nostro stemma Comunale invitando tutti alla prossima edizione del raduno a voler visitare i luoghi caratteristici del territorio come il Parco degli acquedotti Romani, la Via Francigena, l'area Archeologica di Ponte Amato.
Terminate le formalità di registrazione, la scena è tornata a loro: ai coloratissimi maggiolini, ai loro inconfondibili motori...alla loro allegria.
Attraversato l'abitato di Gallicano nel Lazio, il lungo corteo si è mosso lentamente in direzione Castel San Pietro Romano, per raggiungere dopo circa 15 minuti il borgo di Capranica Prenestina per giungere poi a Rocca di Cave, dove un numerosissimo pubblico ha voluto dare loro il benvenuto con fortissimo e calorosissimo entusiasmo.
La seconda edizione del Maggiolino Prenestino verrà ricordata proprio per l'entusiasmo e l'allegria dimostrata soprattutto dal primo cittadino, il sindaco Antonio Scipioni, che ha accolto i partecipanti in p.zza S.Nicola, con sorrisi, strette di mano e tanta, tantissima allegria.
Davvero una grande festa per i maggiolini, e per la nostra Associazione che ha saputo dimostrare, con impegno e determinazione, il valore raggiunto ed i risultati di anni di attività sportiva e culturale anche fuori i confini territoriali di Gallicano.
Immancabile, come sempre il "volo dei Novelli" ovvero il lancio dei colombi viaggiatori da parte dell'Associazione Colombofila Viaggiatori Castellani. Al presidente, Tonino De Nardis, al nostro amico Aldo Mariani ed a tutti i colombofili presenti va tutta la nostra riconoscenza e gratitudine per i momenti emozionanti che ci hanno saputo regalare in ogni occasione di collaborazione.
I "maggiolinisiti" si sono poi mossi all'interno del Museo geopaleontologico "Ardito Desio", dove sono conservate rarissime collezioni geopaleontologiche legate al territorio prenestino, in una magnifica posizione panoramica.
Tutti in terrazza per osservare a 360° il territorio della nostra regione, con una visuale che spazia dai rilievi dei Colli Albani, alla campagna romana, fino alla Pianura Pontina.
Il rinfresco offerto dalla nostra Associazione...è riuscito finalmente a stemperare la calura estiva..e mettere la ciliegina sulla torta alla splendida giornata insieme...
Il servizio, l'accoglienza, la disponibilità dello staff dell'Agriturismo "La Sonnina" a Genazzano è stato poi l'elemento caratterizzante della fase conclusiva dell'evento..ma soprattutto le ciliegie!!!!
Entusiasmo dilagante durante il sorteggio della riffa...e per la consueta premiazione.
Il premio "Veterano" è stato conquistato  da Angelini Emilio, classe 1946;
Il premio per il "più giovane" è stato assegnato a Francesco Laganà, classe 1987, mentre per il maggiolino "più anziano" il premio è stato attribuito a Stefano Bruni con il suo mod. 11 del 1964.
Un applauso speciale al maggiolino "più distante" assegnato a Sabrina Bosco e il suo Panel 1974, da Pescara e poi a  conclusione l'immancabile premio al maggiolino "Più Figo", quest'anno assegnato al sig. Giorgio ed il suo "53".

RINGRAZIAMO DAVVERO CON STIMA LE AMMINISTRAZIONI COMUNALI DI GALLICANO NEL LAZIO E ROCCA DI CAVE PER LA GENTILE E PREZIOSA COLLABORAZIONE, PER GLI SPAZI CONCESSI E PER LA DISPONIBILITA' DIMOSTRATA.

RINGRAZIAMO L'ASSOCIAZIONE COLOMBOFILA "VIAGGIATORI CASTELLANI" PER LO SPETTACOLO OFFERTO...E TUTTI COLORO CHE DA ANNI CI SEGUONO E INCORAGGIANO NELLE NOSTRE INIZIATIVE.

LO STAFF GREEN BULLETS RINGRAZIA REMO CONTI E GLI AMICI DI TUTTOMAGGILINO.COM, L'AGRITURISMO "LA SONNINA" E LA COOPERATIVA CARNI CASILINA PER LA GENTILE COLLABORAZIONE.

CI LASCIAMO COSI'...CON QUESTA FOTO CHE DAVVERO RAPPRESENTA LO SPIRITO CON IL QUALE NOI GREEN BULLETS AFFRONTIAMO OGNI NOSTRA INIZIATIVA...



...E RIPENSANDO ALLA SPLENDIDA GIORNATA TRASCORSA INSIEME...
GIA' CI MANCA...


ARRIVEDERCI ALLA PROSSIMA EDIZIONE
SEMPRE INSIEME AGLI AMICI MAGGIOLINI 
E SOPRATTUTTO...
SEMPRE E SOLO CON GREEN BULLETS!!!!




lunedì 9 giugno 2014

Nasce il Sindacato dei Falconieri Professionisti (SIFaP-FederFauna)

Nasce a Bologna, ma avra' una propria sede operativa a Montecatini Terme, il Sindacato Italiano Falconieri Professionisti, acronimo: SIFaP-FederFauna, articolazione organizzativa della FederFauna, Confederazione Sindacale degli Allevatori, Commercianti e Detentori di Animali.

La Falconeria, arte leggendaria ed antichissimo esempio di successo nella sinergia tra Uomo ed animale, riconosciuta dall'Unesco come patrimonio culturale immateriale dell'umanità, e' oggi praticata da un numero sempre crescente di appassionati  e, come avviene per qualsiasi arte, dalla pittura alla musica, puo' trasformarsi in una vera e propria attivita' professionale.

Gli esempi piu' noti di Lavoro del Falconiere sono il "bird-control", ovvero il controllo dei volatili nocivi per proteggere aeroporti, piazze e monumenti, capannoni, colture agricole, ecc. e  le esibizioni in pubblico a fini didattici o ricreativi, come le rievocazioni Medioevali. Lavori che, ovviamente, richiedono competenza e professionalita'.

Da cio' l'esigenza, perorata da un nutrito gruppo di imprenditori del settore operanti in tutta Italia e colta al volo da FederFauna, di creare un Sindacato che tuteli gli interessi sociali, morali ed economici di Imprese e Lavoratori impegnati in queste attivita' ed offra contemporaneamente opportune garanzie ai beneficiari dei servizi.

La Segreteria del  SIFaP e' affidata a Fabio Bonciolini, gia' Responsabile della Delegazione FederFauna di Montecatini Terme e Falconiere professionista.



giovedì 5 giugno 2014

I piccioni non pianificano traiettorie di volo ma contano sulla velocità

Uno studio ha permesso di stabilire che questi uccelli preferiscono schivare l'ostacolo all'ultimo momento piuttoso che, in anticipo, mutare la rotta.

mercoledì 4 giugno 2014

Tolfa (Roma), animalisti battuti due volte: archiviato procedimento contro sindaco Landi

È arrivata nella mattina di oggi la notizia dell’archiviazione del giudice penale per la denuncia di maltrattamento agli animali fatta dalla associazione ‘Animalisti Italiani Onlus’ nei confronti del sindaco di Tolfa, Luigi Landi.

L’opposizione all’archiviazione proposta dai legali degli animalisti, non ha trovato nessun riscontro e pertanto anche in questa seconda occasione il Comune è riuscito a dimostrare in pieno la correttezza dell’operato e la coerenza con la propria tradizione nel rispetto di leggi e regolamenti.

Nell’udienza svoltasi alcuni giorni fa era emersa con chiarezza l’infondatezza delle accuse mosse al Sindaco da parte degli animalisti che nell’estate scorsa fecero di tutto per impedire lo svolgimento del tradizionale Torneo dei butteri, che invece si svolse grazie soprattutto alla grande collaborazione dei rioni, delle associazioni e dei cittadini di Tolfa.

Soddisfatto il Sindaco, protagonista di un vero e proprio percorso ad ostacoli, che è riuscito a portare avanti con caparbietà e costanza. “A seguito di questa dimostrazione – ha affermato il primo cittadino – l’auspicio è che quest’anno gli animalisti non vogliano creare di nuovo problemi inutili solo per attirare l’attenzione mediatica di giornali e televisioni”.
  

venerdì 23 maggio 2014

Troi: Impronta ecologica ed alimenti




L'impatto ambientale degli alimenti sarà uno dei grandi temi di Expo 2015. Tra le varie teorie, talora pittoresche, che troviamo nel web vi è quella della doppia piramide alimentare. Quella per capirci, che da una parte suggerisce gli alimenti da consumare in misura maggiore, e dall'altra ne valuta l'impatto. Semplificando, troviamo gli ortaggi e le verdure tra gli alimenti più consigliati (ed a basso impatto) e la carne tra i meno consigliati ed ad alto impatto ambientale.

Che si tratti di una teoria, e non di scienza, è immediatamente rivelato dai dati che analizza, confusi, irrazionali e più imperniati sul consenso mediatico che sulla realtà.

Perché ne parliamo? Il medico veterinario ha una notevole responsabilità nel creare “opinione pubblica” attorno a questi temi, perciò mi pare importante fare l'avvocato del diavolo, evidenziando alcune incoerenze eclatanti. Noi curiamo animali, sia per le produzioni che da compagnia e l'estrema proiezione della teoria sarebbe quella di considerarli tutti a forte impatto ambientale. Forse quelli da compagnia anche un tantino di più, specie se assolutamente “consumatori” e “carnivori puri”, come i felini.

Il diagramma è costruito su tre parametri, consumo di suolo (Ecological Footprint), consumo di acqua (Water Footprint), produzione di gas serra (Carbon Footprint).

La confusione inizia da cosa si misura: ad esempio il latte non viene prodotto in quanto tale, ma parallelamente al latte otteniamo una serie di altre cose: carne, pelli, fertilizzanti, gelatine e sottoprodotti (per l'industria alimentare, farmaceutica e cosmetica), biogas.... Ma mai solo latte; quindi si dovrebbero usare parametri confrontabili, come le calorie in caso di alimenti o la sostanza secca prodotta per il confronto del carbonio utilizzato.

In realtà il bovino(per rimanere sull'esempio) ha un potenziale produttivo particolare: trasforma con grande efficienza in proteine nobili, attraverso la ruminazione, sostanze non assimilabili da altri animali, come le fibre vegetali indigeribili per i monogastrici.

Consuma suolo? Se noi mangiassimo fieno ed erba, sarebbe in competizione ma noi non mangiamo fieno ed il concetto di suolo coltivabile è impreciso. Tutto e niente è coltivabile, dipende da cosa vogliamo coltivare. Persino il concetto di "coltivare" è inadeguato, se confondiamo uso e consumo. Certamente una parte dell'alimentazione del bovino, sia essa ottenuta da pascoli o fieno di prati polifiti ha meno complessità colturale degli ortaggi destinati all'uomo (pensiamo ai concimi, fertilizzanti, disinfestanti, fito-farmaci, irrigazione, macchine agricole, ore di lavoro...). Alimentare la popolazione (umana e... di animali sinantropi) con ortaggi, vorrebbe dire avere superfici coltivate di estensione irrealizzabile sul pianeta terra.

Consuma acqua? Consumare non equivale ad utilizzare; se butto acqua in mare non la consumo perché entra in un circuito ambientale esattamente come l'acqua bevuta, che sarà in parte restituita all'ambiente quasi istantaneamente ed in parte più lentamente. L'allevamento usa e non consuma.

Produce gas serra? Chi respira, nel senso classico del termine,  produce CO2 e la ruminazione è una fermentazione quindi vi è emissione di metano. Tutto quanto macera produce gas, a cominciare dai composter di casa per i rifiuti biodegradabili. L'allevamento non estrae dal suolo carbonio immobilizzato, come i giacimenti fossili ad cui otteniamo l'energia ma, come per l'acqua, utilizza risorse disponibili, lasciandone il bilancio più o meno inalterato.

In realtà la carne rappresenta anche un fenomenale metodo di stoccaggio delle proteine nobili: spingere eccessivamente ad alimentare con vegetali, significa esporci significativamente alle variabilità del microclima ed alle fito-patologie (le famose carestie della storia, di cui abbiamo perso la memoria). In alternativa, è necessario spostare da una parte all'altra del pianeta grandi volumi di alimenti facilmente degradabili, oppure conservati artificialmente, secondo i fabbisogni. Questo implica consumo di energia.

Certamente l'uomo e gli animali ad esso legati, sono specie in forte espansione sul pianeta.

Come sempre, il successo di una specie ha determinato una selezione di altre: positiva o negativa a seconda dei punti di vista. Specie utili o dannose, opportuniste, in competizione o allevate. Animali, vegetali, parassiti, virus, batteri dipendono da equilibri complessi, che l'ecosistema ha sempre regolato in funzione delle risorse disponibili, della specializzazione o, all'opposto, della flessibilità adattativa.

L'uomo ha grandi esigenze (tra cui quella di credere a qualcosa), ma pare quasi che il benessere nutra bufale non ruminanti!


Autore: Angelo Troi, Segretario Nazionale SIVeLP