CIRCOLO CONFAVI-ACR DI VALMONTONE, PRONTO IL PROGRAMMA DELLE OFFERTE FORMATIVE PER GLI APPASSIONATI DELLA RURALITA', DELLA CACCIA PESCA E DELLA CULTURA RURALE. ISCREIVITI AD ACR!

sabato 30 settembre 2017

6, 7 e 8 ottobre ''Pet Pride Napoli'', con il patrocinio di FederFauna 30 Settembre 2017Stampa Il 6, 7 e 8 ottobre presso la "Galleria Principe Di Napoli", di fronte al Museo, si terra' la prima edizione di "Pet Pride Napoli": "una manifestazione di e per tutti gli amanti degli animali", spiega il Segretario di FederFauna Campania, Francesco Parmiciano, che e' tra gli organizzatori. Venerdi' 6, dalle 11.00 alle 19.00, e' previsto l'allestimento, la presentazione e l'apertura dell'info point, mentre sabato 7 e domenica 8, dalle 11.00 alle 20.00, sono previste numerose iniziative e dimostrazioni su "Veterinari: vaccini, profilassi e microchippatura, cane antidroga ed altre specialita', pet education terapy, cani salvataggio, animali e moda, toelettatura e nuove tecniche di taglio". Non poteva mancare infine la "Sfilata dog curiosity e premiazione" La manifestazione ha richiesto ed ottenuto il patrocinio del Comune di Napoli e quello di FederFauna.

lunedì 25 settembre 2017

25 Settembre 2017Stampa In questi anni FederFauna e' cresciuta molto: e' aumentata la copertura sul territorio in termine di sezioni e responsabili locali, e' aumentata quantitativamente e qualitativamente l'operativita' sia verso gli Iscritti ed i partner, che verso le Istituzioni locali e nazionali, il duro lavoro svolto fino ad oggi ha iniziato a produrre risultati tangibili per la mission della Confederazione: rappresentare e tutelare gli interessi sociali, morali ed economici di tutte le persone e le imprese che operano in tutte le attivita' connesse agli animali e di tutti quei soggetti terzi, privati e non, che da tali attivita' traggano beneficio anche non economico. C'e' tuttavia ancora molto da fare, sia in termini pratici che di comunicazione, aspetto quest'ultimo molto importante ed in continua evoluzione nella societa' odierna. E' per questo che FedeFauna da oggi si avvarra', per gestire la propria pagina Facebook, di un team di esperti del social network, che hanno deciso volontariamente di contribuire con la loro energia, il loro entusiasmo e soprattutto la loro esperienza, a comunicare di piu' e meglio attraverso la pagina, sia verso gli iscritti e i simpatizzanti, sia verso il mondo che ci guarda. A questi ragazzi il sentito ringraziamento ed un augurio di Buon Lavoro dalla Segreteria e da tutti i Consiglieri di FederFauna. Tutti i Comunicati Stampa... Condividi su Facebook Condividi su Twitter Condividi su FriendFeed Aggiungi ai preferiti

lunedì 11 settembre 2017

FEDERFAUNA LAZIO: LAZIO, TESSERINO FUNGHI. LE NOVITA' DOPO LA LEGGE ...

FEDERFAUNA LAZIO: LAZIO, TESSERINO FUNGHI. LE NOVITA' DOPO LA LEGGE ...: La Legge Regionale n.9 del 14/08/2017 e s.m.i. ha, tra l’altro, modificato le modalità di rinnovo del tesserino raccolta funghi. Infatti   ...
La "casta animalista" s'arricchisce. E noi paghiamo di Massimiliano Filippi* 11-09-2017 AA+A++ Animalisti AddThis Sharing Buttons Share to Facebook Share to Twitter Stampa Invia ad un amico Scarica il PDF RSS Le politiche degli ultimi anni sugli animali incidono negativamente su disoccupazione, tasse, sanità, per alimentare una casta, quella animalista, che ci toglie diritti e si arricchisce alle nostre spalle. È un’affermazione un po’ forte, penserà qualcuno, ma reale, purtroppo, e necessaria, visto che il tutto avviene in modo studiato, perché i più non se ne accorgano. Certo, quando parlo di “casta animalista” non intendo le gattare che sopravvivono spendendo la quota maggiore della loro pensione per accudire animali sfortunati; parlo di una lobby potentissima, quella delle grosse associazioni, magari Onlus (?), che negli anni ha consolidato un potere reale ed economico impressionante, tale da condizionare a proprio favore la politica, i media e ovviamente l’opinione pubblica, che alla fine è quella che paga… Hanno cominciato negli anni ’90: sfruttando l’occasione dell’acuirsi del problema del randagismo canino, causato da un certo lassismo delle Amministrazioni nel decennio precedente, sono riusciti ad ottenere dalla politica (con la Legge 281/91) un riconoscimento ed un ruolo, quello di contribuire a risolvere il problema. Ovviamente, lo hanno fatto offrendo le loro soluzioni, che in realtà soluzioni non erano, ma incontravano lo spirito e le aspettative di grandi e positivi cambiamenti dell’epoca: era caduto il muro di Berlino, finita la guerra fredda, perciò offrire un futuro anche ai cani randagi era naturale… Da quel momento i rapporti tra le associazioni animaliste ed i decisori della Pubblica Amministrazione non hanno fatto che intensificarsi (era la legge stessa a prevederlo); sono sorti canili, anagrafi, progetti informativi/educativi, una parte consistente del personale delle ASL è stato dirottato ad occuparsi di cagnolini… insomma, non hanno fatto che aumentare le spese per gli italiani, per gestire un problema che ancora oggi non è stato risolto. Solo che oggi, anche quando qualcuno se ne accorge e lo fa notare, loro, gli animalisti, sono ormai diventati così potenti da riuscire ad addossare la colpa su qualcun altro. Infatti, proporzionalmente a quanto sono aumentate le uscite per i cittadini, sono aumentate le entrate per le associazioni animaliste, alcune delle quali tra convenzioni, donazioni, 5x1000, ecc. vantano oggi bilanci da spa. E investono con stile e metodi da spa, soprattutto in comunicazione, avendo capito che con l’informazione, si tratti di verità o bugie poco importa, si riescono a condizionare le scelte di chiunque. Così nel 2004, raccontandoci di voler contrastare il racket dei combattimenti tra cani (ma di quanti casi reali siete mai stati a conoscenza?!...), queste organizzazioni hanno ottenuto un’altra legge, la 189, che consente loro, quando ci siano di mezzo animali, di operare la vigilanza attraverso le loro guardie zoofile, denunciare presunti reati e, soprattutto, una volta ottenuto un sequestro, farsi affidare gli animali sequestrati, divenire destinatarie delle entrate derivanti da eventuali sanzioni, costituirsi parte civile ai processi per chiedere ancora soldi... Un bel guadagno senza alcun rischio, per loro… E per noi? Ovviamente l’entrata in vigore di una simile norma non ha fatto che aumentare a dismisura il numero di procedimenti giudiziari e quello dei sequestri di cani, gatti, uccelli, ecc. (meglio cuccioli, che fruttano più donazioni e sono più facili da piazzare). La Forestale ha messo in piedi addirittura un nucleo specializzato; magistrati, cancellieri, impiegati, agenti, automobili e mezzi speciali che girano, tutti impegnati a “salvare cagnolini” (così ce la raccontano!) e tutti a spese nostre. In poche parole: spendiamo noi (sono tutti soldi che provengono dalle nostre tasse) e non poco, e se c’è da incassare, incassano loro!... Ma non è tutto: allo spreco diretto dei nostri soldi si aggiungono altri danni: le aziende, colpite da accuse che poi spesso si rivelano infondate e che subiscono i sequestri e i procedimenti in tribunale pagati da noi, si fermano, a volte chiudono, non producono più reddito e smettono di pagare la loro parte di tasse. Gente che ieri lavorava rimane disoccupata. E che dire delle persone, magari padri di famiglia, a cui le associazioni animaliste hanno tolto il lavoro direttamente, forzando il Parlamento ad approvare specifiche leggi? Quando, ad esempio, nel 2014 hanno spinto i nostri governanti a recepire in maniera errata la Direttiva europea 63/2010 sulla sperimentazione animale, di colpo allevare in Italia cani, gatti e primati da laboratorio è diventato vietato, un’azienda ha chiuso e i suoi dipendenti sono rimasti senza lavoro. Non è stata vietata la sperimentazione animale, che gli animalisti continuano a chiamare “vivisezione”, ma di fatto si sono obbligati i laboratori italiani a rifornirsi di cavie all’estero, con aggravio di spesa per tutti, visto che in Italia la ricerca è in gran parte pubblica. Inoltre, qualche altra azienda privata ha iniziato a pensare che investire in Italia non sia più tanto sicuro… E come se ciò non bastasse, nel 2016 la Commissione Europea ha avviato una procedura di infrazione contro l’Italia per l’errato recepimento della Direttiva: se per questo ci saranno sanzioni da pagare, le pagheremo sempre noi!... Nel frattempo, nel 2007, è stata vietata in Italia la produzione del foie gras, che hanno inventato i Romani (il gastronomo Marco Gavio Apicio), non i Francesi, e anche quello oggi lo compriamo all’estero. E la lista di attività economiche e posti di lavoro bruciati dalle politiche animaliste, direttamente o indirettamente, si potrebbe continuare a lungo, con un peso per il portafoglio degli italiani che non compensa certo né gli impieghi pubblici creatisi, visto che li paghiamo sempre noi, né il mercato del “vegan”, di nicchia e redditizio, ma in mano a ben pochi soggetti, guarda caso spesso legati alle associazioni animaliste stesse. Eppure, pare che ancor oggi in pochi se ne siano resi conto. Le statistiche dicono che una delle maggiori preoccupazioni per gli Italiani siano le tasse, ma pare non si rendano conto che l’ammontare delle stesse dipende in gran parte da come i soldi raccolti vengono impiegati o che se anche viene abolita la tassa sul cane, non si eliminano certo le spese per le politiche animaliste. Stessa cosa vale per la disoccupazione: tutti la temono, ma non si rendono conto della gravità del problema fino a che non è il loro posto di lavoro ad essere minacciato. Non capiscono che, ieri gli allevatori di oche da fegato o di cani, gatti e primati da laboratorio, domani magari i circensi o i vetturini delle carrozze trainate da cavalli, senza lavoro, non solo non contribuiscono più al bilancio dello Stato, ma entrano in concorrenza nella ricerca di un posto. E se parliamo di sanità la situazione assume aspetti addirittura tragicomici. Lasciamo perdere l’organico pubblico dedicato agli animali che le scelte indotte dagli animalisti ci hanno costretto a mantenere, già spropositato e in continua crescita, al contrario delle produzioni zootecniche nazionali, in continuo calo, tutto senza che mai nessuno si sia lamentato; ma pare addirittura che gran parte di quelli che si dicono favorevoli all’istituzione di una eventuale mutua per animali, con tanto di visite e farmaci gratis e quant’altro, siano gli stessi che poi si dicono preoccupati di non ricevere loro un’adeguata assistenza sanitaria oppure la pensione. Non capiranno che sono sempre loro a pagare? Che per ricevere un aiuto a mantenere un cane probabilmente dovranno sobbarcarsi di mantenere un figlio disoccupato? Sembra, purtroppo, di no!... Un po’ per colpa dell’odierna società, che come dimostra la rana bollita di Chomsky, accetta passivamente il degrado, le vessazioni, la scomparsa dei valori, dell'etica, accettandone di fatto la deriva; un po' per le tecniche di comunicazione e di lobby usate dalle citate associazioni animaliste, che sfruttando appunto la particolare situazione socio-culturale e, con meschini stratagemmi, sottraggono ai cittadini soldi e diritti in maniera sufficientemente lenta e graduale da farlo sfuggire alla loro coscienza e non suscitare in loro nessuna reazione, nessuna opposizione. Bisogna invece aprire gli occhi: la Lav, forse la più potente tra le associazioni animaliste in Italia, che intesse rapporti un po’ con tutte le istituzioni, non fa mistero nel proprio statuto di perseguire “l’abolizione della vivisezione, della pesca, della caccia, delle produzioni animali, dell’allevamento, del commercio, degli spettacoli con gli animali e dell’utilizzo di qualsiasi essere vivente”. Stiamo parlando dei farmaci e delle cure di cui tutti prima o dopo abbiamo bisogno, della carne o del pesce che tutti mangiamo e vorremmo continuare a mangiare, dell’abbigliamento, delle scarpe, le cinture, le borse che dovremmo aver diritto di sceglierci come ci pare, dei sedili dell’auto o del divano di casa e persino dei nostri svaghi. E per rinunciare a tutto ciò stiamo pure pagando e profumatamente. Se un cane scava le buche in giardino trovo sia giusto prima provare ad insegnargli a non farlo, ma se continua bisogna metterlo alla catena! Figuriamoci poi se le buche le scava nel portafoglio!... *Segretario Generale FederFauna

giovedì 7 settembre 2017

MERCOLEDÌ 6 SETTEMBRE 2017 TRASPORTO EQUIDI. LE NOVITA' SUL MODELLO 4 ELETTRONICO In merito alle procedure da adottare per il trasporto degli equidi di cui al D.M. 28 giugno 2016 recante Modifica dell’allegato IV del DPR 317/1996 forniamo ulteriori chiarimenti sulla base anche della indicazioni operative fornite dal Ministero. Il modello 4 elettronico rappresenta l’evoluzione elettronica del vecchio modello cartaceo per il trasporto di animali da reddito. (Mod.4_0020102-01_09_2017-DGSAF). -------- OGGETTO: Decreto ministeriale 28 giugno 2016 – Modello 4 informatizzato. Indicazioni operative Il decreto ministeriale 28 giugno 2016 “Modifica dell’allegato IV del decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1996, n. 317, recante: «Regolamento recante norme per l’attuazione della direttiva 92/102/CEE, relativa all’identificazione e alla registrazione degli animali” all’articolo 2 prevede che a partire da 12 mesi dalla data di pubblicazione del decreto la compilazione del modello 4 è effettuata esclusivamente in modalità informatica. Considerato che il decreto di cui trattasi è stato pubblicato il 2 settembre 2016 si conferma che dal 2 settembre 2017 la compilazione del modello 4 dovrà essere effettuata esclusivamente in modalità informatica. Premesso quanto sopra, si invitano le Autorità e le Organizzazioni in indirizzo a porre in essere ogni azione ritenuta utile al fine di facilitare ed accompagnare l’adempimento di tale obbligo ricordando che l’informatizzazione del modello 4 rappresenta uno degli obiettivi di semplificazione adottati dal Governo in materia di sanità veterinaria e sicurezza alimentare con l’Agenda per la semplificazione 2015/2017. Si ricorda inoltre che, ai sensi dell’articolo 2, comma 2, le aziende site in zone di cui sia accertata la mancanza di copertura di rete (fissa/mobile), fino all’adeguamento tecnologico necessario, sono esentate dalla compilazione in modalità informatica del modello 4. A tal proposito si sollecitano le Regioni e Provincie autonome a predisporre, rendere pubblico e mantenere aggiornato l’elenco di dette zone. In mancanza di detto elenco sarà ritenuta valida un’apposita dichiarazione ai sensi del DPR 445/2000 sottoscritta dal proprietario o detentore degli animali che sono movimentati. Si precisa che l’obbligo di compilazione elettronica del modello 4 non si applica per le specie di cui non esiste ancora un’anagrafe informatizzata (lagomorfi, chiocciole, ungulati selvatici allevati ad eccezione dei cinghiali) né per quelle specie per le quali la funzionalità informatica per la compilazione del modello 4 è ancora in fase di predisposizione (animali d’acquacoltura). Si ricorda che per l’anagrafe apistica la compilazione informatizzata dell’Allegato C ha la stessa valenza della compilazione informatizzata del modello 4. Per quanto riguarda l’esigenza di modificare alcuni elementi inseriti nel modello 4 (numero animali, codici animali, dati trasportatore) si fa presente che tali dati possono essere modificati sulla copia cartacea che accompagna gli animali e che l’aggiornamento del dato modificato deve essere fatto nel sistema all’atto della registrazione della movimentazione. Infatti è solo il dato della movimentazione che viene considerato per l’aggiornamento della consistenza dell’allevamento. In questo caso quindi in BDN ci sarà un dato discordante tra modello 4 e movimentazione registrata, cosa di cui il sistema comunque darà evidenza. In un secondo momento sarà predisposta la funzione per modificare anche il dato del modello 4. Per quanto riguarda la compilazione degli allegati previsti ad esempio dalle ICA (elenco animali con i trattamenti, etc), al fine di venire incontro ad alcune richieste avanzate dalle Associazioni di categoria ed in fase di prima applicazione, si rende noto che si sta predisponendo una funzionalità specifica che consentirà, in alternativa alla compilazione diretta nel sistema, di allegare un file pdf recuperabile dalla documentazione disponibile in azienda ovvero dagli applicativi gestionali in uso alle aziende stesse. Il Centro Servizi Nazionale dell’Anagrafe zootecnica dell’IZSAM sta mettendo a punto un’apposita app, a breve utilizzabile tramite smartphone o tablet, che consentirà di compilare il modello 4 anche direttamente in allevamento e senza l’ausilio di un computer. Si sottolinea la necessità di dotarsi di Carta Nazionale dei Servizi per l’attivazione di tale app. Per quanto riguarda i trasportatori, il CSN sta predisponendo un apposito ruolo in BDN: per l’accesso a detto ruolo il trasportatore (o la relativa impresa) dovrà essere registrato nell’anagrafe dei trasportatori presente nel SINVSA. Al riguardo si invitano le Regioni e le Province autonome ad accelerare l’implementazione di detta anagrafe. Per quanto riguarda le regole di validazione del modello 4, che attualmente prevedono che tutti i movimenti da vita siano autorizzati dal Servizio Veterinario mentre tutti quelli da macello sono validati automaticamente dal sistema (fatte salve le eventuali misure sanitarie adottate a seguito di provvedimenti di Polizia veterinaria), si informa che sono in fase di completamento nuove regole di validazione che tengano conto dello status sanitario del territorio al fine di consentire la validazione automatica, a determinate condizioni, anche per le movimentazioni da vita. Si ricorda che nella sezione INFO della BDN dell’anagrafe zootecnica, nella parte MANUALI DI UTILIZZO DELL’APPLICATIVO è possibile scaricare il MANUALE DOCUMENTO DI ACCOMPAGNAMENTO INFORMATIZZATO alla cui lettura si rimanda per i dettagli tecnici riguardanti la funzionalità informatica. Infine si invitano le Autorità in indirizzo impegnate in attività di controllo a voler tenere in considerazione, nel corso della fase di prima applicazione dell’obbligo, di tutte quelle situazioni di forza maggiore, di urgenza e/o emergenza, di rischio per il benessere e la sanità animale e la salute pubblica che potrebbero ostacolare o non consentire la compilazione informatizzata del modello 4. Nel raccomandare la massima diffusione della presente si ringrazia per l’attenzione e si rimane a disposizione per ogni eventuale ulteriore chiarimento. IL DIRETTORE GENERALE *F.to Silvio Borrello ARTICOLO COMPLETO SIVELP

venerdì 1 settembre 2017

LaIFF-FederFauna a Comunita' Islamica: Buona Festa del Sacrificio 31 Agosto 2017Stampa Nell'occasione delle celebrazioni della Festa del Sacrificio, Aid Al Adha, LaIFF-FederFauna (Lavoratori Immigrati FederFauna), a nome di tutta la Confederazione, porge i piu' sinceri e cordiali auguri a tutti i membri della Comunita' Islamica Italiana. Come ogni anno gli animalisti non hanno perso l'occasione di cavalcare il tema della macellazione rituale per instillare ed alimentare l'odio tra gli Uomini. A costoro ricordiamo: 1) nemmeno noi ci cibiamo di animali morti: la carne proviene tutta da animali appositamente uccisi e macellati; 2) fino a pochissimi anni fa anche nelle nostre campagne si macellavano gli animali senza stordimento (si pensi ad esempio al "rito del maiale"); 3) il taglio delle arterie carotidi sospende immediatamente la maggior parte del flusso cerebrale e per la perdita di coscienza, che rende impossibile la sensazione del dolore, e' sufficiente che la perdita di flusso cerebrale sia del 50%; 4) sapere esattamente da dove viene il cibo che mangiamo accresce il rispetto per esso; 5) la Festa del Sacrificio e' una festa di fratellanza: l'animale sacrificato non viene sprecato, anzi, la carne viene divisa preferibilmente in tre parti uguali: una viene consumata subito dalla famiglia, la seconda va conservata e consumata successivamente, mentre la terza va distribuita ai poveri della comunita' che non hanno i mezzi per acquistarla; 6) l'articolo 13 del Trattato di Lisbona dice che "l'Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti, rispettando nel contempo le disposizioni legislative o amministrative e le consuetudini degli Stati membri per quanto riguarda, in particolare, i riti religiosi, le tradizioni culturali e il patrimonio regionale"; 7) si trova anche nella Religione Cristiana l'episodio della richiesta di Dio ad Abramo di sacrificare il proprio figlio, poi sostituito da un ariete su indicazione dell'Angelo, al quale e' dedicata appunto la Festa del Sacrificio. La Festa quindi potrebbe essere una splendida occasione di dialogo ed integrazione, non certo di scontro!...