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giovedì 31 luglio 2014

Colleferro – Nord Ciociaria, morte oltre cento pecore e capre. Preoccupa il virus Lingua Blu


pecora

L’allarme è stato lanciato dal Presidente regionale della CIA Ettore Togneri qualche giorno fa. Nell’ampia zona che va dalla Ciociaria al sud della provincia di Roma da alcune settimane si stanno segnalando molti (oltre cento) casi

della malattia Lingua Blu tra pecore, ovini e caprini. La lingua blu è una malattia virale infettiva che colpisce le pecore, le capre, il bestiame e i ruminanti selvatici, con elevati tassi di mortalità nei capi ovini. I segni clinici includono intensa infiammazione dapprima in regione cerebrale, associata a febbre alta, edema facciale e linguale e ulcere emorragiche delle mucose. Nei casi più gravi, la lingua può assumere un aspetto cianotico, cui si deve il nome di questo virus. L’estensione ad altre parti del corpo causa gravi lesioni muscolari, con un tasso di mortalità fino al 15%.
Con il rapido diffondersi di questa malattia molte aziende del settore potrebbero entrare in crisi soprattutto nella zona che comprende i comuni di Ferentino, Anagni, Fiuggi, Paliano, Piglio, Colleferro e Subiaco.
«E’ urgente – dice Togneri al corriere della Sera – fare luce su una situazione che sta arrecando gravi danni agli allevatori, senza che ci sia alcuna certezza sulla possibilità di risarcimento per le tante aziende danneggiate. Abbiamo chiesto un incontro con il Prefetto e con le autorità competenti. La tempestività è d’obbligo per evitare al settore zootecnico, già duramente colpito dalla crisi dei consumi e dal crollo dei prezzi, un ulteriore e duro colpo che per moltissime aziende del settore rischia di rivelarsi fatale. Crediamo, oggi più che mai che vi sia bisogno di risposte urgenti, serie e ferme ,per restituire certezze e dignità ad un settore ormai in ginocchio».

lunedì 28 luglio 2014

REGIONE LAZIO: APRE LA PRIMA CASA DELL’AGRICOLTURA

casa_agricolaUn vero e proprio punto riferimento per cittadini, associazioni e operatori di settore. Potranno ricevere assistenza, informazioni, servizi diagnostici e di laboratorio e risposte concrete ai loro bisogni
Una struttura per cittadini, associazioni e operatori di settore. Potranno ricevere assistenza, informazioni, servizi diagnostici e di laboratorio e risposte concrete ai loro bisogni dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13. Grazie a queste strutture, tra le altre cose, la Regione unifica servizi e sportelli e semplifica le pratiche.

Un punto di riferimento per il settore.  Attraverso le Case dell’Agricoltura, la Regione intende realizzare diversi obiettivi: favorire l'innovazione, sostenere le nuove imprese, promuovere e valorizzare i prodotti tipici e tradizionali, le Denominazioni di Origine Protetta e i prodotti a Indicazione Geografica Protetta.

Presto disponibili anche altri servizi. La Case dell’Agricoltura offriranno anche attività di tutoraggio e assistenza per la prossima programmazione europea e per le start up giovanili. E poi serviranno anche per accedere più facilmente a tutti i servizi di Arsial, l’agenzia regionale per lo sviluppo e l' innovazione dell' agricoltura del Lazio.

Case dell'agricoltura su tutto il territorio. La Regione ne apre una per provincia. A Roma, invece, aprirà la Città dell'agricoltura. Saranno costruite tutte seguendo le  specificità e le caratteristiche dei diversi territori.

È un altro impegno che abbiamo mantenuto, un segno del fatto che il Lazio sta tornando tra le persone, tra i cittadini. Non ci fermiamo qui, continueremo a lavorare per sburocratizzare e accorciare le distanze tra il cittadino imprenditore e le opportunità che la Regione e l'Europa offrono al mondo agricolo. In questo territorio ci sono grandi aziende che competono a livello europeo, vogliamo  metterle in rete per far partire una nuova idea di agroalimentare.

Ecco tutti i servizi che offre:

  • Progetti di educazione alimentare
  • Visite didattiche
  • Divulgazione e informazioni sul Programma di Sviluppo Rurale, sul Fondo Europeo Affari Marittimi e Pesca, sulla normativa fitosanitaria, sul calendario venatorio, sul Decreto Campo libero
  • Informazioni sulla normativa relativa alle etichettature
  • Sportello QLBA “Qualità Latte Bovino Alimentare”
  • Corsi di formazione agli allevatori;
  • Corsi e rilascio dei tesserini fitosanitari;
  • Adempimenti aree sensibili ai nitrati, in collaborazione con il CRA
  • Tenuta dell'elenco dei vivai
  • Promozione e valorizzazione prodotti agroalimentari
  • Valorizzazione e supporto alla creazione di consorzi
  • Stage formativi per gli studenti degli Istituti agrari
  • Interazione con lo sportello per l’utente  della sezione di Latina dell’Istituto Zooprofilattico nelle attività di consulenza, assistenza, informazione alle  aziende zootecniche,  per la sanità e il benessere degli animali e al management aziendale
  • Servizio Diagnostico  e Servizio di Laboratorio con una  gamma completa di prestazioni analitiche per le ricerche sulle  malattie infettive e diffusive degli animali e delle zoonosi e per le ricerche microbiologiche e chimiche sui mangimi zootecnici e sugli alimenti di origine animale destinati all'alimentazione umana
  • Sopralluoghi negli allevamenti  come  attività di consulenza ed assistenza
  •  Una sala multimediale da 50 posti disponibile per le iniziative del territorio e delle associazioni professionali

 " È un'altra promessa mantenuta, un segno del fatto che il Lazio sta tornando tra le persone, tra i cittadini - lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: noi vogliamo sburocratizzare e accorciare le distanze tra il cittadino imprenditore e le opportunità che la Regione, e anche l'Europa, offrono al mondo agricolo”.


“Siamo molto orgogliosi di questa iniziativa - lo ha detto Sonia Ricci, assessore all’agricoltura, caccia e pesca, che ha aggiunto: riteniamo che l'agroalimentare sia un settore produttivo importante per il rilancio economico del Lazio. L'abbiamo pensata e ideata come un luogo aperto, di condivisione, uno spazio messo a disposizione di tutto il mondo che ruota nell'agroalimentare” – ha detto ancora Ricci.

venerdì 18 luglio 2014


Ufficio Stampa FederFauna ufficiostampa@federfauna.org tramite fastletter.it 

16 lug (3 giorni fa)
me
FederFauna - Ufficio Stampa
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Quote latte, Legramandi: multe vanno pagate, ma la colpa e' dei ''pifferai''.

Sono 15 giorni che si sente nuovamente parlare di quote latte e delle multe che ne comporta il mancato rispetto. Multe che, volenti o nolenti, dovremo pagare.

Nate da accordi tra i Paesi dell'UE negli anni '80 ed entrare in definitivo vigore nel 1988, con varie rettifiche nel corso degli anni, le quote latte rappresentano un limite alla produzione di latte da parte delle singole aziende.

Ai tempi, la politica italiana, dal mio punto di vista non competente in materia, ha preferito sacrificare l'agricoltura per favorire l'industria, e ne vediamo oggi i risultati. Ma fin da quando il regime delle quote e' entrato in vigore se ne sono viste di tutti i colori.

In Italia ha portato, ad esempio, alla formazione di cooperative che gestivano e gestiscono il latte delle aziende che ne producevano piu' della quota assegnata, commercializzandolo. Dal mio punto di vista ha quindi fatto il gioco di tanti speculatori e soprattutto quello degli industriali del latte, che vista la tanta offerta, hanno fatto in modo di tenere basso il prezzo del latte con subdole accortezze contrattuali.

Voglio ricordare, inoltre, che questo regime ha favorito l'immissione sul mercato di enormi quantita' di latte "in nero", uccidendo del tutto il mercato.

Ma entriamo nel merito del pagamento delle multe: argomento attuale...

Non c'e' da meravigliarsi che ora si debba pagarle! Si sapeva che l'Europa ne voleva il pagamento: era stata chiara.

Alcune forze politiche hanno unicamente illuso gli allevatori che non fossero dovute, cercando di coprire tutto per poter perseguire nei propri scopi, inducendo gli allevatori a non preoccuparsi, anzi, ad aumentare la produzione, non tenendo conto di quegli allevatori, che invece d'investire in strutture, hanno investito in quote indebitandosi per poter lavorare.

Mi dispiace per diversi miei colleghi, ma e' giusto, dal mio punto di vista, che le multe vadano pagate.

E non c'e' per questo da prendersela con l'Europa, ma con quei pifferai che hanno strumentalizzato la situazione per il proprio interesse, con quei governanti italiani, che se davvero volevano tutelare il "fatto in Italia", dovevano imporre le quote ai caseifici, non agli agricoltori: le vacche non sono rubinetti!

Purtroppo cio' non e' avvenuto e, alla fine, qual e' il risultato? Che, con l'aumento dei costi, con le multe da pagare, con il prezzo del latte bassissimo, molte aziende smetteranno di allevare, con ripercussioni economiche e sociali su tutto il sistema Italia...

Damiano Legramandi, Segretario FederFauna Misano, allevatore di vacche da latte



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FederFauna
Confederazione Sindacale degli Allevatori, Commercianti e Detentori di Animali
Via Altabella, 11 - 40125 Bologna
Tel. 051.6569625 - 329.4340511 - Fax 051/2759026
www.federfauna.org


Ufficio Stampa FederFauna ufficiostampa@federfauna.org tramite fastletter.it 

16 lug (3 giorni fa)
me
FederFauna - Ufficio Stampa
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Quote latte, Legramandi: multe vanno pagate, ma la colpa e' dei ''pifferai''.

Sono 15 giorni che si sente nuovamente parlare di quote latte e delle multe che ne comporta il mancato rispetto. Multe che, volenti o nolenti, dovremo pagare.

Nate da accordi tra i Paesi dell'UE negli anni '80 ed entrare in definitivo vigore nel 1988, con varie rettifiche nel corso degli anni, le quote latte rappresentano un limite alla produzione di latte da parte delle singole aziende.

Ai tempi, la politica italiana, dal mio punto di vista non competente in materia, ha preferito sacrificare l'agricoltura per favorire l'industria, e ne vediamo oggi i risultati. Ma fin da quando il regime delle quote e' entrato in vigore se ne sono viste di tutti i colori.

In Italia ha portato, ad esempio, alla formazione di cooperative che gestivano e gestiscono il latte delle aziende che ne producevano piu' della quota assegnata, commercializzandolo. Dal mio punto di vista ha quindi fatto il gioco di tanti speculatori e soprattutto quello degli industriali del latte, che vista la tanta offerta, hanno fatto in modo di tenere basso il prezzo del latte con subdole accortezze contrattuali.

Voglio ricordare, inoltre, che questo regime ha favorito l'immissione sul mercato di enormi quantita' di latte "in nero", uccidendo del tutto il mercato.

Ma entriamo nel merito del pagamento delle multe: argomento attuale...

Non c'e' da meravigliarsi che ora si debba pagarle! Si sapeva che l'Europa ne voleva il pagamento: era stata chiara.

Alcune forze politiche hanno unicamente illuso gli allevatori che non fossero dovute, cercando di coprire tutto per poter perseguire nei propri scopi, inducendo gli allevatori a non preoccuparsi, anzi, ad aumentare la produzione, non tenendo conto di quegli allevatori, che invece d'investire in strutture, hanno investito in quote indebitandosi per poter lavorare.

Mi dispiace per diversi miei colleghi, ma e' giusto, dal mio punto di vista, che le multe vadano pagate.

E non c'e' per questo da prendersela con l'Europa, ma con quei pifferai che hanno strumentalizzato la situazione per il proprio interesse, con quei governanti italiani, che se davvero volevano tutelare il "fatto in Italia", dovevano imporre le quote ai caseifici, non agli agricoltori: le vacche non sono rubinetti!

Purtroppo cio' non e' avvenuto e, alla fine, qual e' il risultato? Che, con l'aumento dei costi, con le multe da pagare, con il prezzo del latte bassissimo, molte aziende smetteranno di allevare, con ripercussioni economiche e sociali su tutto il sistema Italia...

Damiano Legramandi, Segretario FederFauna Misano, allevatore di vacche da latte



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FederFauna
Confederazione Sindacale degli Allevatori, Commercianti e Detentori di Animali
Via Altabella, 11 - 40125 Bologna
Tel. 051.6569625 - 329.4340511 - Fax 051/2759026
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mercoledì 16 luglio 2014

Il Delegato FederFauna Artena alla giornata UNITALSI a Montelanico (RM)

Domenica 6-Luglio-2014 si è svolta come oramai consuetudine giornata di amicizia e dello stare insieme con l'Unitalsi Velletri-Segni a Montelanico ( RM).
Sin  dalla mattina vista la bellissima giornata si vedevano arrivare genitori e figli per prendere posto nella pineta dove già erano stati sistemati  tavoli e sedie  dai volontari dell'Unitalsi.
Il divertimento iniziava da subito con giochi, musica  balli e canti.
Alle 10:30 è il Presidente Vito Capozi a prendere la parola per salutare tutti i convenuti ed insieme a Don Marco hanno partecipato al giro della pineta dando a tutti una stretta di mano e l'augurio per ritrovarsi al prossimo appuntamento del 2015.
Il pranzo, a base di pietanze e prodotti tipici locali, ha poi contribuito al clima di gioia e spensieratezza di tutti i presenti.
Il Delegato FederFauna, Aldo Mariani, ha ringraziato i partecipanti per la splendida organizzazione dell'evento, soprattutto per quanto riguarda la partecipazione massiccia di bambini. 
La giornata UNITALSI è stata anche una grande occasione per incontrare nuovamente la Sig.ra Fiorella Ciccotti, che per 20 anni ha diretto e gestito con tutta la passione sacrificio l'associazione down "Crescendo Insieme".
Aldo Mariani, appassionato colombofilo, nel suo intervento ha voluto ricordare come " accompagnare la crescita dei nostri bambini con la presenza di un animale rappresenta un valorer aggiunto all'educazione" - aggiungendo che "un animale, possa educare alla "diversità", dimostrando al bambino che non esistiamo soltanto noi umani, ma che anche altri esseri viventi meritano rispetto e che sono in grado di offrirci molto dal punto di vista affettivo".
Un caro saluto agli amici UNITALSI da FederFauna...al prossimo evento!!!