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venerdì 20 ottobre 2017

REGIONE LAZIO. Audizioni su Ara e Cinghiali in commissione Agricoltura. In VIII commissione al Consiglio regionale questa mattina, l’assessore all’agricoltura Carlo Hausmann ha riferito su tre tematiche di attualità. In particolare per quanto riguarda la situazione dell’Ara Lazio, la società degli allevatori attualmente in liquidazione, i cui controlli sul bestiame sono stati ripristinati e ora si deve affrontare solo la questione dei 41 lavoratori dell’azienda, che è all’attenzione dell’assessore Valente. Poi la caccia al cinghiale, per la quale “le regole ci sono, ora vanno fatte rispettare”, ha affermato l’assessore. Sugli altri temi dell’audizione, su Ara Giancarlo Righini (FdI) ha ricordato la questione degli stipendi arretrati, mentre Rosa Giancola (Insieme per il Lazio) ha chiesto che al tavolo ci sia anche lo Sviluppo economico, per tutelare le prospettive di reimpiego dei lavoratori. Purtroppo il ministero ha recentemente ridotto gli stanziamenti per i controlli sul bestiame, ha detto infine l’assessore, secondo il quale la soluzione resta quella rappresentata dall’integrazione dei servizi, che chiama in causa necessariamente l’Istituto zooprofilattico. A proposito dei cinghiali, infine, Hausmann ha ribadito che gli ambiti territoriali di caccia (Atc) sono sovrani in materia di regole per la caccia al cinghiale, ma alla Regione spetta il controllo su tali enti. Proprio quel controllo che per Gaia Pernarella (M5s) non è stato efficace, finora: ma l’assessore ha replicato in proposito che la Regione ha ereditato le funzioni provinciali con solo una parte del personale. In ogni caso, la questione ha occupato fin troppo tempo cosicché è ormai tempo di applicare le regole, sempre tenendo presente che la caccia non è l'unica soluzione al problema dei cinghiali, ma va perseguito una soluzione complessiva, come raccomandato anche dagli organismi comunitari. Di questa la caccia è solo uno degli elementi, che si è cercato di potenziare attraverso introduzione di nuovi strumenti, come l’aggiunta del metodo della “girata” a quello della “braccata”.
Per il Circo, in Piazza Montecitorio lunedi' 30 ottobre 19 Ottobre 2017Stampa Ci vorrebbe Marcel Proust a sondare le menti delle e degli onorevoli che nella discussione alla Camera del Ddl n. 4652 – “Disposizioni in materia di spettacolo e deleghe al Governo per il riordino dello spettacolo” – hanno messo la loro firma agli emendamenti contro il Circo, la sua gente, le sue tradizioni già duramente colpite dalla norma passata al Senato che prevede la “revisione delle disposizioni nei settori delle attività circensi e degli spettacoli viaggianti, specificamente finalizzata al graduale superamento dell’utilizzo degli animali nello svolgimento delle stesse”. Anzitutto un record: su 120 emendamenti presentati al provvedimento che riguarda tutto lo spettacolo dal vivo (musica di ogni tipologia, teatro, danza, circo e spettacolo viaggiante) nonché i carnevali e le rievocazioni storiche, 24 (il 20%) sono mirati al Circo, cinque per rendere meno cogente la dizione del Senato, ben 19 per sostituirla con norme peggiorative. Sono tutte donne le prime firmatarie delle 19 proposte che tendono ad azzerare l’esistenza del Circo italiano. Chiara Gagnarli, eletta nella circoscrizione XII Toscana e Chiara Di Benedetto eletta nella circoscrizione XXIV Sicilia, entrambe per il Movimento 5 Stelle; Marisa Nicchi eletta nella circoscrizione XII Toscana per il Movimento Democratico Progressista e Beatrice Brignone eletta nella circoscrizione XIV Marche per Sinistra Ecologia e Libertà. I toni più fanatici sono quelli del partito capitanato dal comico Beppe Grillo, che non da oggi annusa le battaglie che regalano visibilità mediatica e ci si tuffa a pesce. I contenuti degli emendamenti “contro” sono diversificati: si va dal ripristino della “eliminazione” e della “riduzione” entro due, tre, cinque anni, alla sostituzione degli animali con gli artisti umani, implicitamente confermando che gli animali sono artisti del circo. Si prevede un articolo specificatamente destinato al circo ed allo spettacolo viaggiante, ma solo per indicare tempi, procedure per la eliminazione degli animali e, nelle more, il divieto di acquisizione e passaggi di animali da un circo all’altro, con relative norme penali ed ammende amministrative. Questo articolo ad hoc si intitola “disciplina per il riordino delle attività circensi e degli spettacoli viaggianti” ma in realtà estende i divieti “a tutte le imprese circensi e dello spettacolo” . A difendere il circo in Commissione, l’onorevole Bruno Murgia, eletto nella XXVI circoscrizione Sardegna per Fratelli d’Italia- Alleanza Nazionale che ha presentato emendamenti per rendere in prospettiva meno immediata l’applicazione della norma per il “superamento”, nonché per riproporre all’attenzione il grave problema del plateatico. Se questo è quanto sta accadendo nel palazzo di Montecitorio, all’esterno continua la pressione della lobby animalista, con la Lav che tenta di ampliare l’allarme sociale attorno al circo riciclando dati, scientificamente inutilizzabili, sugli incidenti che sarebbero avvenuti nei circhi. Una operazione tanto più ridicola se si considera il silenzio di tomba delle sigle animaliste di fronte alla vera emergenza sociale in atto da anni nel nostro Paese: gli incidenti domestici mortali provocati dai cani che convivono con l’uomo. Il circo italiano, in tutte le sue componenti, si è battuto come un gigante e ad armi impari – rispetto al fronte animalista che dispone di mezzi economici, politici e mediatici soverchianti rispetto al circo – per contrastare una previsione normativa (l’eliminazione degli animali dai circhi) non suffragata scientificamente, culturalmente ed economicamente. Una pazzia figlia della idiozia imperante (corroborata purtroppo da una stampa asservita alle lobby e che alla capacità di documentare la realtà ha spesso sostituto i luoghi comuni e il “politicamente corretto”): si vorrebbero “salvare” 1500 animali, in maggioranza non esotici, cioè cavalli e specie considerate domestiche che in Italia vengono impiegati in decine di attività ludiche, sportive, ricreative, e far morire di fame ottomila esseri umani che trovano nel circo la loro ragione di vita e di sostentamento. Salvarli da chi e da cosa, poi, visto che nel circo sono nati, cresciuti e accuditi e ricevono quotidianamente le attenzioni di ammaestratori e veterinari competenti? Per queste ragioni, il circo italiano non è assolutamente soddisfatto. Continuerà a gridarlo in ogni sede, anche davanti a quella che sta decidendo il futuro della gente del circo e di una forma di spettacolo che il popolo ama profondamente. Lunedì 30 ottobre, con inizio alle ore 15, torneremo davanti a Montecitorio con una manifestazione popolare in difesa del circo, da sempre formato da artisti umani e animali. Col voto della Camera si chiude una battaglia, che ci è costata lacrime e sangue, e si apre la guerra. Ora è chiaro chi sono i nemici del circo, e siccome l’Italia si appresta ad un voto importantissimo per il rinnovo del Parlamento, la gente del circo farà la propria parte, e anche di più, per far sì che chi ci combatte come rifiuti della società e figli di un dio minore, resti fuori dalla Camera e dal Senato. Autore: www.circo.it
Bonciolini (SIFaP): ''Centri di recupero, dove gli animali passano a miglior vita'' 15 Ottobre 2017Stampa Animali maltrattati o detenuti in condizioni incompatibili con la loro natura? Spesso la predica arriva proprio da chi dovrebbe tacere! E gli animali sequestrati ad operatori economici, che finiscono in cosiddetti centri di recupero degli animalisti, spesso non passano ad una vita migliore, ma a "miglior vita"!... Lo aveva gia' rimarcato il luglio scorso Fabio Bonciolini, Segretario Nazionale del SIFaP, Sindacato Italiano Falconieri Professionisti, aderente a FederFauna, rispondendo ad un attacco rivolto alla falconeria da un responsabile locale del WWF. Bonciolini aveva fatto notare non solo i fatti che scagionano le attivita' professionali con i rapaci dalle accuse degli animalisti basate su opinioni e falsita', ma anche come fossero stati proprio membri di associazioni animaliste gestori di centri di recupero, ad essere stati indagati perche' sospettati di traffico illecito di rapaci e di far riprodurre e vendere gli animali sequestrati affidatigli dalle forze dell'ordine. Aveva inoltre rilanciato un video presente su YouTube, intitolato appunto: "I centri di recupero animalisti: incompetenti allo sbaraglio", che denuncia l'incompetenza degli operatori impiegati in tali centri e la vita non certo idilliaca degli animali detenuti. Tant'e' che oggi e' il WWF stesso, nel rapporto stilato con ANMVI, a riconoscere come: "La carenza di precise norme su come le strutture devono essere costruite e su come, soprattutto, devono essere gestite per rispondere alle finalita' di legge, favorisce, a volte, la nascita di strutture al limite della legalita', il cui livello qualitativo e' ben lontano dai principi etici che devono ispirare l'attivita' di riabilitazione degli animali selvatici e, in generale, l'organizzazione del sistema dei Centri di Recupero in Italia". Ora il tema torna di attualita', segnala il Segretario SIFaP, vista la recente morte di un altro animale sequestrato ai proprietari e spedito al Crase di Semproniano, struttura che, guarda caso, oggi collabora con la Lav e il cui direttore, guarda caso, e' da poco stato assolto proprio da accuse di maltrattamenti e peculato. Tra i commentatori dei citato video "I centri di recupero animalisti: incompetenti allo sbaraglio", qualcuno ha scritto: "Se questo e' il poco che e' visibile da una pubblicita' della LAV per la richiesta fondi, non osiamo immaginare cio' che non vogliono fare vedere", e qualcun altro ha chiesto di "fare davvero una riflessione su quanto siano dannose per gli animali queste associazioni/leghe/reti di volontariato".
Nasce il sito: ''La Lobby Animalista'' 13 Ottobre 2017Stampa Le lobby esistono.... Cosi' inizia la descrizione di un nuovo sito web intitolato appunto "La Lobby Animalista", il primo a trattare in maniera specifica il tema dei gruppi di pressione animalisti che, spesso in maniera discutibile, cercano di condizionare l'opinione pubblica e la politica (e spesso ci riescono) al fine di perseguire determinati obiettivi, anche quelli spesso altrettanto discutibili. Sulla home page, infatti, viene precisato che "tutto dipende da quali obiettivi si perseguono, e nondimeno da come li si persegue". Il sito e' pieno di dati e informazioni interessanti ed e' in continua evoluzione. Invita infatti chiunque avesse informazioni che possano essere utili o domande, a contattare gli amministratori.

FEDERFAUNA LAZIO: REGIONE LAZIO, USI CIVICI. IL 10 DICEMBRE SI VOTA ...

FEDERFAUNA LAZIO: REGIONE LAZIO, USI CIVICI. IL 10 DICEMBRE SI VOTA ...: Con Decreto del Presidente della Regione Lazio ha formalmente indicato nella giornata di DOMENICA 10 DICEMBRE dalle ore 7:00 alle ore 23:00...