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venerdì 20 ottobre 2017

Bonciolini (SIFaP): ''Centri di recupero, dove gli animali passano a miglior vita'' 15 Ottobre 2017Stampa Animali maltrattati o detenuti in condizioni incompatibili con la loro natura? Spesso la predica arriva proprio da chi dovrebbe tacere! E gli animali sequestrati ad operatori economici, che finiscono in cosiddetti centri di recupero degli animalisti, spesso non passano ad una vita migliore, ma a "miglior vita"!... Lo aveva gia' rimarcato il luglio scorso Fabio Bonciolini, Segretario Nazionale del SIFaP, Sindacato Italiano Falconieri Professionisti, aderente a FederFauna, rispondendo ad un attacco rivolto alla falconeria da un responsabile locale del WWF. Bonciolini aveva fatto notare non solo i fatti che scagionano le attivita' professionali con i rapaci dalle accuse degli animalisti basate su opinioni e falsita', ma anche come fossero stati proprio membri di associazioni animaliste gestori di centri di recupero, ad essere stati indagati perche' sospettati di traffico illecito di rapaci e di far riprodurre e vendere gli animali sequestrati affidatigli dalle forze dell'ordine. Aveva inoltre rilanciato un video presente su YouTube, intitolato appunto: "I centri di recupero animalisti: incompetenti allo sbaraglio", che denuncia l'incompetenza degli operatori impiegati in tali centri e la vita non certo idilliaca degli animali detenuti. Tant'e' che oggi e' il WWF stesso, nel rapporto stilato con ANMVI, a riconoscere come: "La carenza di precise norme su come le strutture devono essere costruite e su come, soprattutto, devono essere gestite per rispondere alle finalita' di legge, favorisce, a volte, la nascita di strutture al limite della legalita', il cui livello qualitativo e' ben lontano dai principi etici che devono ispirare l'attivita' di riabilitazione degli animali selvatici e, in generale, l'organizzazione del sistema dei Centri di Recupero in Italia". Ora il tema torna di attualita', segnala il Segretario SIFaP, vista la recente morte di un altro animale sequestrato ai proprietari e spedito al Crase di Semproniano, struttura che, guarda caso, oggi collabora con la Lav e il cui direttore, guarda caso, e' da poco stato assolto proprio da accuse di maltrattamenti e peculato. Tra i commentatori dei citato video "I centri di recupero animalisti: incompetenti allo sbaraglio", qualcuno ha scritto: "Se questo e' il poco che e' visibile da una pubblicita' della LAV per la richiesta fondi, non osiamo immaginare cio' che non vogliono fare vedere", e qualcun altro ha chiesto di "fare davvero una riflessione su quanto siano dannose per gli animali queste associazioni/leghe/reti di volontariato".

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